«La solitudine è la prima conquista di un uomo». Con questa frase prende avvio il racconto dell’esperienza esistenziale e letteraria di Umberto Saba, il poeta che nel nostro Novecento ha scandagliato più ostinatamente le forze più profonde del proprio animo. Attraverso un confronto serrato con i testi, dal romanzo incompiuto Ernesto al Canzoniere, e un fitto dialogo coi pensatori più autorevoli e controversi della nostra epoca, Weininger, Nietzsche e Freud, Solitudine di Umberto Saba illumina gli angoli più bui e inesplorati della figura e l’opera dello scrittore triestino.
Alessandro Cinquegrani collabora col Dipartimento di Italianistica e Filologia Romanza dell’Università «Ca’ Foscari» di Venezia. Ha pubblicato il volume La partita a scacchi con Dio. Per una metafisica dell’opera di Gesualdo Bufalino (Padova, Il Poligrafo, 2002) e studi in rivista o in opere collettive su Sciascia, Bufalino, Consolo, Nietzsche, Slataper, Saba, Poliziano, la narrativa recente, i rapporti tra mito classico e letteratura italiana. Fa parte del comitato di redazione della rivista «Ermeneutica Letteraria».