Il destino è una bestia infida. Quando pensi di essere riuscito finalmente a domarla, e a imboccare la strada scelta, ecco che con un’improvvisa sgroppata ti scaraventa per aria, te e la tua vita, costringendoti a cambiare percorso, qualche volta perfino a tornare sui tuoi passi, per regolare conti lasciati in sospeso che speravi nessuno ti chiedesse un giorno di saldare
Agata, una donna bellissima e passionale, è legata da un intenso rapporto di amore al suo Manfredi, di qualche anno più giovane e anch’egli bellissimo. Quando il suo amante viene ucciso da Salvo, un violinista fallito, diventato un drogato che sfoga la propria rabbia contro un uomo giovane e bello per la condizione di frustrazione ed emarginazione in cui vive, Agata precipita in uno stato di deliquio assai simile alla morte, da cui emerge con la lucida determinazione di cercare l’uccisore del marito e sottoporlo a un castigo esemplare, sottraendolo alla giustizia ufficiale. Prendendo spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto in Calabria, Rocco Familiari dà corpo a una sorta di thriller dostoevskiano, una intensa storia d’amore e morte in cui assume un rilievo fondamentale il conflitto tra l’innocenza e la colpa, la necessità del castigo e quella del perdono.
Rocco Familiari è un affermato drammaturgo. Le ultime sue opere andate in scena sono
L’altra metà (con Amanda Sandrelli, Teatro Stabile di Catania, 2003),
Amleto in prova (Festival dei Due Mondi, Spoleto, 2004),
Agata (con Vanessa Gravina, Teatro di Messina, Teatro Stabile di Catania, 2005). Ha esordito nella narrativa con il romanzo
L’odore (Marsilio, 2006), Premio Padula 2007.