«La strada per arrivare dal comune di Vicchio alla chiesa di Sant’Andrea è ripida e sassosa come un tempo; quattro chilometri tra boschi e pascoli fino al piccolo cimitero e poi ancora su per raggiungere la canonica e la casa colonica che insieme alla piccola chiesa costituiscono il nucleo abitativo più popoloso di Barbiana. Non ci sono negozi, non una piazza, non ci sono strade e case, lampioni, rumori di motori: per arrivarci con la macchina, dalla casa in collina dell’americano, si percorre la stessa strada ripida che fece costruire don Milani quando fu nominato parroco di Barbiana ai primi di dicembre del 1954.
Non più di 100 anime allora, tanto che la Curia fiorentina aveva deciso da tempo di inviarci un prete saltuariamente, solo per la messa della domenica…»Don Milani che morì a soli quarantaquattro anni (il 26 giugno 1967) ha lasciato una traccia indelebile nelle nostre vite e nella cultura europea. Da quel luogo sperduto tra i boschi e le montagne del Mugello la sua fama e il suo modo di essere sacerdote e maestro raggiunse molti angoli della terra e incuriosì i più raffinati intellettuali.
Eppure la sua “Ditta” (così don Lorenzo chiamava la Chiesa come gerarchia e come comunità) non seppe capirlo e fece di tutto per isolarlo e mantenerlo nel più stretto esilio.
Come nacque e si sviluppò nel giovane Lorenzo la vocazione per il sacerdozio? E come arrivò il giovane parroco, destinato alla chiesa di San Donato di Calenzano a privilegiare la scuola serale popolare come mezzo per evangelizzare il suo popolo di operai e contadini?
È possibile oggi capire meglio il suo cammino interiore e il suo percorso di vita?
Questo libro vuole essere di aiuto a superare i molti ostacoli che si frappongono ancora oggi tra il sacerdozio di don Lorenzo Milani, la sua testimonianza e la sua pratica di vita e il vasto pubblico soprattutto di giovani che sempre più è interessato a comprendere il “segreto di Barbiana”.