I rapporti tra i movimenti futuristi italiano e russo servono a leggere la storia delle avanguardie europee
«Marinetti e Majakovskij, il futurismo in Italia e in Russia: una interrelazione che ha segnato le vicende dell’avanguardia del ’900, ricostruita sulle fonti documentarie»
Il futurismo ha avuto le sue manifestazioni più rilevanti in Italia e in Russia, e la storia delle loro intersezioni è dunque di primaria importanza; ma dietro alla complessa vicenda dei rapporti tra i due ‘futurismi’, si cela una questione anche più intrigante, che tocca la nozione stessa di ‘avanguardia’ (formatasi con l’impiego di un termine militare per significare le istanze di rottura e innovazione sia in campo estetico che in quello politico). L’agognata saldatura delle ‘due avanguardie’ fu un sogno che divenne dominante dopo il terremoto della prima guerra mondiale, col sovvertimento degli istituti politici tradizionali e il sorgere del bolscevismo in Russia e del fascismo in Italia. Allora, la questione del ‘primato’ e delle ‘influenze’, pur continuando a venire discussa soprattutto col metro artistico, ha acquisito una valenza metastorica, riversandosi retrospettivamente sul periodo d’oro del futurismo.
La ricostruzione documentaria del dibattito scaturitone (con l’intervento, tra gli altri, di Marinetti e Majakovskij, di Gramsci e Trockij, di Cavacchioli, Prezzolini, Croce, Jakobson, Livšic e Chlebnikov) consente di far luce su uno snodo decisivo per intendere criticamente l’intera vicenda dell’avanguardia novecentesca: questo libro raccoglie un’ampia silloge di fonti originali, e porta un contributo essenziale alle celebrazioni per il centenario del futurismo, fuori da una prospettiva angustamente nazionalistica.
1909/2009 i 100 anni del Manifesto futurista
Cesare G. De Michelis è ordinario di Letteratura russa all’Università «Tor Vergata» di Roma e collabora alla pagina culturale de «la Repubblica». Con Marsilio ha pubblicato Il manoscritto inesistente. I «Protocolli dei savi di Sion», che è stato tradotto in inglese (2004) e in russo (2006).