IL PRIMO ROMANZO DI MASSIMO FINI. UNA METAFORA DEL FUTURO STRALUNATO, INSENSATO, DESOLATO CHE E' GIA' QUI, FRA NOI
Un romanzo di anticipazione tra 1984, Blade Runner e Fahrenheit 451 che contiene in forma narrativa molti dei temi sviluppati nei fortunatissimi saggi dell’autore
In un mondo in cui esiste solo l’informazione, che si avvita su se stessa, parla di se stessa, megafono del nulla, quel poco di realtà che c’è ancora è ignorata dai media e quindi non esiste, perché come dice lo slogan di Teleworld «fatto è la notizia e la notizia è il fatto». Il distacco tra virtuale e reale è ormai completo.
Insospettito da alcuni segnali il protagonista, Matteo, in tre giorni di ricerca angosciosa durante i quali assiste a episodi di inaudita e gratuita violenza, di cui nessuno dà conto, scoprirà questa verità di cui gli altri, paghi e storditi dall’incessante rumore di fondo dei media, non sembrano preoccuparsi o avere coscienza.
Matteo è un uomo in grigio, ingenuo e mite. Né eroe né rivoluzionario, la sua ribellione sarà la morte. Mentre il mondo dell’informazione, a causa di un blackout, imploderà su se stesso e scomparirà insieme ai suoi aiutanti. Il finale del libro, che a suo modo è anche un giallo, è a sorpresa.