Politica e criminalità, complotti e rocambolesche avventure nel nuovo romanzo di un maestro del noir d’Oltralpe
Si chiamava Juliette, ma lui non era Romeo. Il suo nome era Léon, traduttore disilluso, amante svogliato, deciso a macerarsi nel suo dolore senza lasciarsi coinvolgere in palpitanti avventure. Se non fosse che ha gettato via il manoscritto di un libro che nessuno ha letto e che indagherebbe sull’ultima delle Grandi Opere del Presidente; che c’è la guerra del Golfo, la Yakuza sbarca a Parigi Est e le banche si scontrano in Rue de la Cloche. Se non fosse che alle Presses de France gli intrighi dei capoccia valgono un bombardamento chirurgico. Se non fosse che Juliette è sparita in un buco nero e che fioccano i morti. Perché Léon ha incontrato Emile K., l’ex superpoliziotto, e allora, come nel Golfo, tutto rientrerà nell’ordine, ma non nell’ordine previsto.
Hanno scritto dei precedenti romanzi di Quadruppani:
«Quadruppani scrive romanzi che avvincono, sì, ma anche inquietano e disturbano. Scorge con chiarezza dove si acquatti il nemico e non ha remore a denunciarlo» Valerio Evangelisti, IL MANIFESTO
«Un romanzo di quelli che riescono a resistere in mano al lettore finché non si è giunti alla fine» Girolamo De Michele, LIBERAZIONE
«Un autore noir completo, uno di quelli che sa piegare il genere alla virulenza sociale e alla denuncia degli angoli sporchi del potere» Sergio Buonadonna, IL RIFORMISTA