Dopo sette anni dalla sua ultima apparizione in pubblico viene esposto alle Gallerie dell'Accademia, alle quali appartiene dal 1822, il famosissimo disegno di Leonardo da Vinci raffigurante le proporzioni umane secondo i canoni dell'architetto romano Vitruvio Pollio del II secolo d.C. È stupefacente pensare che un'opera tanto famosa, per la profondità dei suoi contenuti e l'intensità artistica, sia stata in realtà così poco studiata dalla critica d'arte, a partire dalla sua prima pubblicazione, dopo secoli di oblio, avvenuta nel 1810. Per molti anni gli storici dell'arte lo hanno considerato come un esempio descrittivo delle ricerche scientifiche di Leonardo, e viceversa gli scienziati come una estrosa interpretazione artistica. Oggi, invece, arte e scienza si incrociano e si compenetrano nei contributi di studiosi di diversa formazione, sia storico-artistica che fisico-matematica e musicale. Perchè è propprio nell'idea geniale di raffigurare contemporaneamente le due potenzialità geometriche, che Leonardo realizza una rappresentazione armonica in una sintesi che resta insuperata, un simbolo di perfezione classica del corpo e della mente, di un microcosmo a misura umana che è il riflesso del cosmo intero.