Ultima commedia composta da Goldoni e anche doloroso insuccesso, L'Avare fastueux si inserisce con una proposta drammaturgica originale all'interno di un vivace dibattito intorno alla commedia di carattere. Con la figura del protagonista Chateaudor, nuovo ricco che ha acquistato il titolo nobiliare e progetta un conveniente matrimonio, Goldoni crea un avaro moderno, che unisce all'avarizia, intesa come economia e astuzia imprenditoriale, l'ostentazione di chi ambisce a un mondo socialmente superiore, distanziandosi dagli avari di commedia, vecchi e sempre intenti a controllare l'oro riposto in cassetta. Attorno al protagonista si muove un mondo governato dal denaro, non poi così dissimile da quello di Chateaudor, soltanto più rispettoso delle convenzioni sociali. Ne deriva una commedia amara, spiazzante, sgradevole, dove il riso è confinato a poche scene, ma che analizza con preveggenza le incertezze morali e l'egoismo sociale di un mondo regolato dal guadagno, destinato ad alimentare la stagione del grande romanzo dell'Ottocento.