«È l’atto della percezione a essere al centro delle mie opere e dei miei interessi: la luce, ma anche i fenomeni fisici. Il movimento è sempre stato molto importante, insieme all’idea che sia il pubblico stesso a fare l’opera. Faccio delle prove e quando sento che qualcosa potrebbe essere interessante, lo condivido con il pubblico», Ann Veronica Janssens
Utilizzando elementi intangibili ed effimeri, come la luce, il suono e l’acqua, l’artista crea opere e situazioni che disorientano lo spettatore, dissolvendone i convenzionali meccanismi percettivi – sia fisici che psichici – e mettendo in discussione concetti come il vuoto e la materialità. Il volume, a cura di Roberta Tenconi, indaga il percorso dell’artista, presentando sculture, video, installazioni ambientali e sonore, accostando lavori storici e opere note – come quelle composte da glitter o da nebbia artificiale – a nuove produzioni e interventi che dialogano con l’architettura e con l’introduzione della luce naturale nello spazio. La monografia, in edizione bilingue inglese e italiano, esamina inoltre temi ricorrenti nell’opera di Janssens, aprendo una prospettiva insolita sulla sua pratica artistica. Accanto al testo firmato dalla curatrice, compaiono contributi di autori di fama internazionale, quali Philippe Bertels, Robin Clark, Kersten Geers, Maud Hagelstein, Stéphane Ibars, con riflessioni elaborate a partire da diverse discipline, tra cui storia dell’arte, architettura, filosofia e scrittura. Il progetto editoriale si arricchisce di un generoso apparato iconografico d’archivio, che ripercorre il percorso espositivo di Janssens, e di un inventario esauriente delle sue installazioni, che copre l’intera carriera dell’artista fino a oggi.