Henri Edouard Ciriani è uno degli architetti più impegnati della sua generazione. Nato in Perù nel 1936, studia architettura all'Università di Lima, dove apprende i metodi e le teorie del Movimento Moderno, a cui resterà sempre fedele. Dopo un intenso tirocinio professionale, nel 1964 si trasferisce in Francia, dove riprende l'attività con molti progetti e rare realizzazioni, fino al primo incarico importante: il quartiere Noisy II a MArne-la Vallée (1980), che diviene subito il prototipo di un nuovo tipo di architettura, capace di creare una diversa urbanità e di riqualificare l'ambiente urbano. I complessi di Noisy III, Saint-Denis, Evry 2 e Lognes sono nuovi "pezzo di città", autentici "fronti di urbanizzazione", con facciate ("spesse") ricche di intensi eventi plastici e miglioramenti qualitativi e funzionali al vivere collettivo. A Bercy e Colombes porta invece avanti la ricerca sull'alloggio. Anche negli edifici singoli - il Centro per l'infanzia di torcy, il Memoriale di Péronne e il museo di Arles, considerati i capolavori della maturità - Ciriani dà prova del suo fare architettonico senza cadute, del suo rigore progettuale, della sua capacità di rinnovamento nella continuità del Movimento Moderno, soprattutto attraverso il lavoro sullo spazio, la luce naturale e il colore.
Luciana Miotto, laureata alla facoltà di Architettura di Venezia, ha svolto il dottorato alla Sorbona. Dal 1970 insegna all'università di Parigi VIII e organizza nella capitale transalpina manifestazioni sull'architettura itaiana e francese (in équipe, come il concorso delle Halles o le Biennali di architettura sull'Urbanità e la Modernità. pubblica articoli su riviste francesi e italiane e alcuni saggi: Carlo Scarpa (1975), La memoire Exposée (1986), Come cambia Parigi (1988), Urbino, ville idéale de la Renaissance (1992).