Lorca
LorcaA più di settanta anni dalla prematura e tragica morte, è senza dubbio il poeta spagnolo più conosciuto e letto al mondo. Nato a Fuentevaqueros (Granada) nel 1898, Lorca a vent’anni si trasferisce a Madrid, alla Residencia de Estudiantes, oasi culturale laica e progressista, dove conosce gli artisti innovatori della cultura spagnola (J.R. Jiménez, A. Machado, Buñuel, Dalí, Alberti). Negli anni venti compone i due libri poetici di maggiore fama e diffusione, Poema del cante jondo e Romancero gitano, e ottiene il successo teatrale con Mariana Pineda. Il viaggio del 1929 negli Stati Uniti e a Cuba gli ispira Poeta en Nueva York e Sonetos del amor oscuro. Nel 1932 fonda il teatro universitario ambulante «La Barraca» e gira la Spagna rappresentando gli autori classici (Cervantes, Lope, Calderón); il suo teatro conosce grandi successi con Bodas de sangre e Yerma. Nel 1936 la situazione nazionale precipita e scoppia la guerra civile, mentre Lorca lavora ai suoi progetti teatrali e poetici, tra cui il Diván del Tamarit. Dopo il golpe militare di Franco, il poeta si rifugia a Granada e qui, nell’agosto del ’36, è arrestato e subito dopo fucilato a Viznar. Da allora, il suo ricordo è divenuto simbolo dell’autenticità artistica e la sua figura ha acquisito più dimensioni: drammaturgo, studioso di folclore, pianista, pittore, istrione moderno. La sua opera poetica, come già avevano intravisto i coetanei della «generazione del ’27», è quella di un classico universale.