Italiani contro l'opera

Italiani contro l'opera

La ricezione negativa dell'opera italiana in Italia dal dopoguerra a oggi

pp. 320, 1° ed.
9788829707300
L’opera ottocentesca è uno dei simboli più riconoscibili della cultura italiana ed è stata spesso vista come l’incarnazione di alcuni caratteri tipici della nazione, non sempre in chiave positiva. Questo innovativo studio si propone di seguire, dalla fine della Seconda guerra mondiale a oggi, la storia dell’ostilità, a volte sotterranea a volte esplicita, di una parte del paese verso questa sua ingombrante  eredità. Troppo rozza e provinciale per molti musicisti, scrittori e intellettuali, troppo impegnativa per una parte crescente del pubblico, l’opera smette nella seconda metà del Novecento di essere il genere artistico italiano per eccellenza.
L’autore rinuncia fin dall’inizio a un’impostazione apologetica e sceglie invece di usare gli atteggiamenti negativi nei confronti dell’opera dell’Ottocento come un punto di osservazione peculiare e sorprendentemente produttivo per raccontare una storia culturale dell’Italia contemporanea.

Autore

è nato nel 1984. Ha studiato lettere classiche presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e musicologia presso le università di Cremona-Pavia e Berna, conseguendo il dottorato in entrambe le discipline. Specializzato nell’opera italiana ottocentesca, ha scritto su svariati argomenti, fra cui la letteratura latina fra I e II secolo d.C, il madrigale cinquecentesco, la musica da film e gli usi politici della musica.