La morte giovane ("lurida" nellAids) e il suo scandalo spingono a entrare senza remore dentro il tabù per eccellenza. Una poesia che immagina il percorso di un io morente, dagli ultimi giorni di vita fino al passaggio estremo, in uno scambio fitto di voci monologanti e dialoganti. Voci interne, mentali: di chi sta svanendo alla vita e di chi, attorno a lui (il padre, la madre, gli amici...), si sforza per sottrarlo allevanescenza. Il palpito del cuore e landamento più distaccato, appena un po più neutro, del pensiero fanno la musica sincopata di questa "passione e morte" che scende con leggerezza dentro il morire, per risalire nel flusso stesso del vivere. E il "requiem" si trasforma impercettibilmente nel canto della vita e lascia percepire la gioia che paradossalmente riposa dentro il lutto. In un serrato confronto che dà voce a sentimenti ed emozioni, usando sempre il dubbio e lincertezza come chiavi di accesso dentro il mistero
Paolo Ruffilli è nato nel 1949. Ha pubblicato alcune raccolte di versi, tra le quali Piccola colazione (1987), che ha ottenuto l"American Poetry Prize", Diario di Normandia (1990), Premio Montale, Camera oscura (1992), Nuvole (1995). Scrittore e traduttore (Gibran, Tagore, i Metafisici inglesi), è autore di una Vita di Ippolito Nievo (1991), Premio Europeo, e di Vita, amori e meraviglie del signor Carlo Goldoni (1993), curatore di edizioni delle Operette morali di Leopardi, della traduzione foscoliana del Viaggio sentimentale di Sterne, delle Confessioni dun italiano di Nievo e di unantologia di Scrittori garibaldini.