A capo di una spedizione di alpinisti dilettanti organizzata da un noto
stilista italiano, Giuseppe Cagliari, guida di grande esperienza, si appresta
a scalare la montagna più alta del mondo. Le tensioni all’interno del
gruppo sono alle stelle, e Cagliari è distratto dai fantasmi del passato.
Nell’aria rarefatta degli ottomila metri, la sua capacità di giudizio si appanna:
nonostante la proverbiale prudenza, finisce per salire in vetta troppo
tardi, quando il buio è ormai una minaccia. Mentre la situazione si fa<
sempre più disperata, tra i membri della spedizione bloccata da una tempesta
si riaprono vecchie ferite, e all’angoscia della lotta per la sopravvivenza
si unisce l’inquietudine delle relazioni compromesse. Davanti al
gelo e alla solitudine, ognuno si trova a fare i conti con le ragioni reali che
l’hanno spinto a raccogliere la sfida dell’ascesa: riscatto, rivalsa, ambizione,
la voglia di mettersi in gioco e di confrontarsi con la natura e con gli
uomini. Ma in quella terra ricca di contrasti, dove superstizioni e leggende
custodite dal popolo degli sherpa convivono con un turismo che ha devastato
spazi rimasti inaccessibili per secoli, la montagna esige rispetto.
Ispirato a una storia vera, nel suo romanzo David Lagercrantz, sedotto
dal mistero della montagna e dai meccanismi della follia umana, guida il
lettore in un viaggio affascinante tra le vaste distese selvagge delle vette
dell’Himalaya, e nei meandri dell’animo di chi le affronta.