Scritta in una prosa di affascinante chiarezza, alla sua prima pubblicazione nel 1845 la Narrazione della vita di Frederick Douglass, uno schiavo americano, scritta da lui stesso divenne un best seller internazionale e continua a essere letta oggi quale avvincente capolavoro della letteratura americana. Douglass, che era nato schiavo nel sud degli Stati Uniti, racconta la storia di come dopo anni di tentativi riuscì a fuggire e a conquistare la libertà. Acuto interprete della propria esperienza e portavoce autorevole della comunità degli oppressi, l’autore riordina il ricordo della propria vita rivelando e analizzando le strategie individuali e collettive di resistenza fisica e psichica agli orrori dello schiavismo. Alla violenza della schiavitù e all’immoralità della nazione che la legittima, Douglass oppone la scrittura come strumento di ribellione e come vera e propria dichiarazione di indipendenza. La coinvolgente descrizione degli stratagemmi che adottò per imparare a leggere e a scrivere, un sapere per legge proibito agli schiavi, diventa momento centrale del processo di liberazione. La potente denuncia che emerge dalla Narrazione deriva tanto dal valore storico della sua testimonianza, quanto dalla grandezza di Douglass come narratore, che dà forma letteraria alla propria volontà di giustizia e al desiderio di libertà in modo indimenticabile.