L'Esopo toscano, pubblicato ora per la prima volta dal codice Riccardiano 1645, è un testo rivelatore della grande civiltà toscana trecentesca promossa insieme dagli ordini mendicanti e dalla società mercantesca che da Firenze dominava l'Europa. Gli animali tradizionali degli apologhi si trasformano in personaggi potenti e astuti, o poveri e oppressi, operanti nei conventi e nei banchi e nelle botteghe; le favole esopiche diventano vere e animate e avventurose novelle, narrate in un dettato immediato e popolaresco, tutte mosse dalle virtù e dai vizi, dalle generosità e dalle cupidigie della vita di ogni giorno. Così questo Esopo toscano, davvero «dei frati e dei mercanti», si pone accanto alla nostra più vivace novellistica trecentesca, fra il Boccaccio e il Sacchetti, come un testo insieme esemplare e piacevole.