Vita e morte di Vladimir Majakovskij raccontati come in un rapporto di polizia: gli anni del terrore,
degli idealismi, degli opportunismi, le crudeltà in forma damore, nella più grande fioritura artistica
del 900, quando chiunque aveva una pistola in tasca e i poeti erano tutti armati
Lautore del "rapporto" è una spia innamorata, il gobbo Nikita, che sorveglia Majakovskij prima per conto della polizia segreta zarista, poi di quella sovietica. Il suo racconto si alterna alle testimonianze di Ljuda, sorella di Majakovskij, folgorata dal fascino del fratello, gelosissima di tutte le donne che gli si avvicinano, furibonda soprattutto con Lilj Brik, "la ladra che lha strappato alla famiglia". Nel corso della sua vita turbolenta, il "gigante" Majakovskij incontra Pasternak, la Cvetaeva, Lenin, ma soprattutto si confronta con Puÿskin, avanguardia dellavanguardia, morto alla sua stessa età e come lui tradito dalle donne. E poi si scontra con il poeta contadino Sergej Esenin, il rivale, suicida a trentanni, dopo lultima poesia scritta con il sangue, e (sono i tempi del dottor Zivago) anche il modello di Lara, Larisa Reisner, la dea ventenne che guidava gli eserciti. E molti altri, sino alla fine.
Majakovskij lo sbruffone, il violento, il tenerissimo Majakovskij, la grande illusione della rivoluzione, gli anni disordinati in cui tutto fu possibile.
Barbara Alberti è scrittrice e con Marsilio ha esordito con Memorie malvage (1976) e Dispetti divini (1989). Altre sue opere sono uscite da Mondadori: Delirio, Vangelo secondo Maria, Donna di piacere, Buonanotte Angelo, Povera bambina, Parliamo damore; da Rizzoli Vocabolario dellamore, e delle biografie fantastiche Gianna Nannini da Siena (Mondadori), Il promesso sposo da Sonzogno, La donna è un animale stravagante davvero da Frontiera. Su "Anna" settimanalmente risponde alle lettere dei lettori.