Il decimo titolo della fortunata collana «Mestieri d’Arte» è dedicato al vino: sublime prodotto umano, anzi “umanista”, che nasce dalla mano e dall’intelligenza dell’uomo per l’uomo, per la sua consolazione e felicità. Raccontare l’universo suggestivo e complesso del vino, tra storia, tecnica e poesia: questo il fine ambizioso che si sono imposti Pierluigi Gorgoni e Andrea Grignaffini, specialisti del vino di prima grandezza ma anche suoi colti, devoti letterati e poeti, trovando una felice sintesi, uno sguardo nuovo e originale. Il lettore, più o meno erudito, scoprirà in questo libro racconti affascinanti di territori, dalle regioni vitivinicole più blasonate ai luoghi meno noti portatori di inedite culture e tecniche, fino alle nuove frontiere del vino; storie coinvolgenti dei protagonisti del vino, nomi leggendari che ne hanno fatto la storia nel mondo, spesso cambiandone il corso con le loro intuizioni geniali e la loro indomita, pionieristica passione. Creatività, tradizione e innovazione nel vino; metodi di vinificazione e interpretazione; il presidio dei luoghi; la sensibilità della terra; il fondamentale concetto di terroir, con le isole felici in cui il mestiere e l’arte hanno portato la materia all’eccellenza (dalle Langhe alla Borgogna, dalla Loira alla Toscana, alla California...). E ancora: l’Italia del vino, mosaico di unicità; il mito dello Champagne e i suoi protagonisti eccentrici; le acrobazie del Riesling e il Pinot Nero “sunto di vino”; i Barolo Boys e gli artigiani del Lambrusco; la cultura del “chilometro zero” e l’urgenza del ritorno alla terra; i grandi vini del Rodano e la nuova frontiera del Sud America; la “terza via” dei vini australiani e il Sudafrica, terra fra le più antiche al mondo; e molto altro ancora, fino al Porto, che tutto il vino lo sarebbe... se potesse.
«Si snoda così un folgorante viaggio nelle storie del vino attraverso il filo del senso critico, interpretativo. E assieme un’avventura dello spirito tra paesaggi e colline, epoche e personaggi, provando a coglierne il desiderio, il senso intimo, quel suo meglio che si fa opera e viene trasmesso al genere umano, che lo valuta, lo discute, lo accetta e lo modifica, facendolo diventare nuovo pensiero e ulteriore tentativo in altre parti della Terra». Un libro “antroposofico” dunque, arricchito dall’umano, umanissimo mondo immaginario di Paolo Rui, che ci regala una sua personale e poetica visione del vino, giocando con i simboli, stravolgendo le prospettive, inserendo qua e là i suoi amati animali, citando con spirito giocoso artisti e autori del cuore, in un «bel viaggio, anzi una scampagnata con amici in questo bel mondo di uva, bottiglie, luna, tappi e poesia».
è stato per otto edizioni, dal 2009 al 2016, autore e degustatore della guida I Vini d’Italia de L’Espresso. È docente di Degustazione critica ed Enografia nazionale e internazionale per alma, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana e docente di Comunicazione del vino presso l’Università iulm di Milano. È membro del Comitato editoriale e responsabile delle degustazioni per la rivista bimestrale «Spirito diVino». Ha scritto e interpretato su video l’opera in sedici dvd Il vino. Corso completo di degustazione, edita da «la Repubblica» nel 2010. È coordinatore dal 2010 dei concorsi Autoctono che passione! e Tasting Lagrein.
ha iniziato a collaborare con Veronelli nel 1990 con la guida Buone cose d’Italia. Insegna Metodologia di degustazione critica presso vari atenei (Parma, San Raffaele, iulm). È membro della direzione della Guida Ristoranti de L’Espresso e del comitato scientifico di alma. Con La dispensa di Don Camillo (Guido Tommasi Editore, 2008) si aggiudica il secondo posto al Premio Bancarella Cucina, vince il Premio Luigi Veronelli come miglior giornalista, è finalista all’Oscar del vino 2010. È condirettore di «Spirito diVino». Nel 2012 ha ideato il premio Best Italian Wine Awards con Luca Gardini. Nello stesso anno vince il Prix du Sommelier dell’Académie Internationale de la Gastronomie.